Archiviato Kawabata (insomma, il libro non era piaciuto quasi a nessuno ma noi estimatori l’abbiamo difeso a spada tratta!), ci siamo spostati in Inghilterra e, come vedremo nel prossimo post, ci rimarremo anche per il prossimo mese.
All’ inizio della serata Rita ha riportato il giudizio dell’assente (giustificato) marito, che ha definito “La casa del sonno” come GENIALE. Proprio in maiuscolo.
Questa definizione era la parola che tutte (perche’ al partigiano il libro non e’ proprio piaciuto) stavamo cercando per definire questo libro. “Geniale”, e qui potrei anche smettere di scrivere dal momento che sono s la discussione non e’ stata altro che un’ovazione nei confronti dell’opera di Coe.
E’ stato interessante notare come ognuna si sia affezionata a un personaggio o a una storia differenti e che i particolari che una di noi ricordava e aveva apprezzato erano magari sfuggiti ad altre.
Certamente tutte siamo rimaste affascinate da come Coe ha costruito questo libro, a partire dal “disordine” iniziale che diventa sempre piu’ “ordinato”, per il modo in cui i capitoli e i paragrafi si susseguono e collegano sempre tra di loro, fino al modo in cui ogni personaggio e’ presentato e approfondito nel corso della narrazione.
La casa del sonno e’ davvero un libro da leggere e da rileggere, perche’ forse solo cosi’ si riescono ad apprezzare i dettagli e si riesce a capire fino in fondo questo romanzo che, in definitiva, e’ stato super promosso dai Desperate Readers.
22 febbraio 2012 alle 21:34
You’re welcome. Tra l’altro anche il resto della narrativa di Coe e’ ottimo (tranne a mio avviso “The rain before it falls”), le biografie di Jimmy Stewart and Bogey invece risultarono pallose, boh.
E la fantascienza al femminile di Doris Lessing mi sembro’ “geniale” tanti anni fa, chissa’ il “Diario”.
23 febbraio 2012 alle 17:42
Felicissima che sia piaciuto, è il mio libro preferito in assoluto. Ho tentato più volte la rilettura, è sempre bello, si colgono dettagli in più, ma la magia della “prima volta” purtroppo non si ritrova più. Adoro Coe, tutto. Il secondo più bello per me è La banda dei brocchi. Incasinato uguale, chiaro uguale. 🙂
23 febbraio 2012 alle 22:53
sono contenta che sia piaciuto tanto, mi avete fatto venire voglia di rileggerlo! Tutta questa Inghilterra mi fa pensare a Briony più che mai.